Mons. DE SCALZI: “Qui il servizio principale è l’ASCOLTO”

Durante il Pellegrinaggio a Lourdes con la sezione di Milano, Mons. De Scalzi, si è concesso a una breve intervista.
Ascolto, serenità e Fede, alcuni dei temi toccati.

Buona lettura!
di Gabriele Giannetti

 

Sua Eccellenza, anzitutto, cosa vuol dire venire in pellegrinaggio a Lourdes?

«Venire a Lourdes vuol dire sentire il richiamo di Maria che ci ha detto “Fate quello che vi dirà“. A Lourdes, l’eucarestia è al centro come Gesù lo è per Maria. Qui ci si ricorda che la vita ha avuto un inizio affettuoso in Dio e morire vuol dire tornare alla casa del Padre ed sentirsi attesi. Sentirsi attesi come ci si sente attesi quando si torna a casa dalla propria famiglia. »

Che  valore ha il servizio da parte dei volontari dell’OFTAL? 

«Qui il servizio principale è l’ascolto. Ascoltare gli ammalati, coloro che hanno da raccontare tanto della propria vita. Il saper ascoltare, anche per parecchio tempo è una capacità che si sta via via perdendo. Davanti a questa loro apertura molto meglio il silenzio che pronunciare parole vuote. »

Che messaggio lancia la presenza dell’OFTAL nel territorio di Milano, che valori promuove? 

«Anzitutto l’attenzione al malato. Il rimedio alla sofferenza anche interiore è trovare accanto a se persone che ti vogliono bene. Pronunciare, a loro, le parole di Gesù con molta umiltà e Fede. A Lourdes, e l’OFTAL lo conferma, è facile trovare persone col sorriso che fanno stare bene chiunque incontrano sul loro cammino.»

Che cosa la colpisce di più di questo luogo scelto da Dio?

«Tre cose: la pace, la serenità e il verde. Lourdes è un luogo riposante. Mi colpisce sempre il volto delle mamme durante la benedizione eucaristica. Quel volto che sembra voler sentirsi dire “alzati e cammina».

Un augurio e un saluto a chi ci leggerà?
«A tutti voglio dire venite in pellegrinaggio a Lourdes, perché qui toccate veramente con mano quello che sente spesso dire: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere“. A presto!»
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