TESTIMONIANZE | IL MIO PRIMO PELLEGRINAGGIO OFTAL A LOURDES

Il cuore e la mente sono ricchi di emozioni, immagini, sensazioni. Cerco di fare ordine chiamandole per nome: Accoglienza, Stupore, Commozione, Gioia, Preghiera. Tutto è così unito inscindibilmente che è difficile distinguere momenti precisi.

Il cuore e la mente sono ricchi di emozioni, immagini, sensazioni. Cerco di fare ordine chiamandole per nome: Accoglienza, Stupore, Commozione, Gioia, Preghiera.

Tutto è così unito inscindibilmente che è difficile distinguere momenti precisi.

E’ stato un cammino che mi ha fatto crescere un po’ ogni giorno (giorni intensissimi dalle 5.30 alle 24.30) fino a raggiungere la soglia del capire come muovermi nella mia funzione all’interno del gruppo, a godere delle numerose opportunità di preghiera e a ritagliarmi dei momenti personali, fino a pensare l’ultimo giorno di essere pronta solo in quel momento a vivere totalmente il senso del pellegrinaggio. Per me è stato tutto un guardare, ascoltare, assorbire da chi mi circondava, dal sorriso, dalle sofferenze, dal modo di pregare e di servire degli altri, per avvicinarmi un po’ a Maria e a Gesù. Non posso quindi che descrivere impressioni.

Alzarsi alle 5.30 (con fatica) e andare alle Lodi alle 6,15 ma che bello iniziare il giorno insieme con un canto e la preghiera comune rendendo Grazie e scoprire poi che gruppi di altre nazioni si riunivano nei prati del santuario, sui terrazzi degli edifici per la stessa lode e poi via ognuno al proprio servizio. Muoversi tutti insieme nelle processioni per le varie liturgie spingendo carrozzine, tirando risciò, camminando e pregando, ognuno nella propria lingua il Padre e la Madre comuni. Riunirsi alle 22.45 arrivando dal buio nel nostro punto d’incontro per il rosario, vedendo oltre il fiume la Grotta illuminata: la gente riunita, a poca distanza scout provenienti da chissà dove silenziosi, in piedi in cerchio; da un altro luogo imprecisato un canto e tra i lampioni fiochi persone sole o a coppie che passeggiavano parlando o pregando sottovoce come ombre che immaginavo felici.

Popolo di Dio! Popolo in cammino, tutti diversi, tutti uguali, come nella processione serale con le nostre fiaccole che si spengono, ma che vogliamo riaccendere chiedendo aiuto ad un vicino per riuscire a tenerle alte fino all’arrivo dove sarà un tripudio di Luce.

Dopo un po’ scompare l’età anagrafica, siamo noi e basta, nomi, sorrisi che si incontrano, lacrime, voci che si danno del tu dai giovanissimi ai più anziani, dai più forti ai più deboli- Una grande famiglia, ognuno a fare la sua parte (anche i più piccoli in passeggino a suscitare tenerezza o quelli un po’ più cresciuti addetti a far correre i genitori). Segno distintivo il Sorriso! Solo ogni tanto qualche mugugno, ma siamo sempre noi nella nostra debolezza, invece spesso gioiose risate e non solo dei ragazzi.

La via crucis guidata da don Silvano alle 6 del mattino, che parte nel buio, in salita tra pietre e buche per raggiungere le stazioni e la meditazione. Quella salita con i suoi ostacoli, stare attenti a non inciampare, la necessità di una luce per riuscire a leggere la Parola, rappresenta i tempi dolorosi più o meno lunghi della vita di tutti noi, ma….alla fine con le prime luci del giorno l’incontro con quell’incavo scuro nella roccia e davanti “rotolata via” una pietra enorme: il dono della Speranza, che nulla andrà perduto, che la Vita ha vinto.

Sì tutto questo e molto altro ancora è stato il mio pellegrinaggio a Lourdes…la Grotta, il fiume che scorre con un ritmo ed un suono che calma, sotto gli alberi, nella frescura, tra i riflessi della luce e tutto pare semplice, facile, possibile.

Carla

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