Editoriale Marzo: “Ho consegnato alla Vergine tutta l’OFTAL”

Tutti speravamo di poter riprendere i pellegrinaggi con l’11 febbraio 2021, ma non è stato così e le
cause sono note a tutti. Io stesso sono rimasto perplesso sull’andare o meno a Lourdes, mi pareva
che dall’Italia nessuno, come anche noi dell’OFTAL, si sarebbe mosso alla volta del Santuario. Mi
sono deciso a partire, in seguito, grazie alle varie richieste di preghiera inviatemi da tantissime
persone. Ho pensato che quello sarebbe stato il mio incarico, il mio ministero sacerdotale da
esercitare in quel momento: andare alla Grotta per portare, spiritualmente, tutti voi che,
impossibilitati a venire per molte ragioni, mi incaricavate di questo ufficio così importante, senza
eguali dacché sono a servizio di quest’Opera di mons. Rastelli.

Dopo essermi sottoposto a tutto ciò che le autorità domandavano per entrare in Francia, da solo,
sono partito. E’ stata la prima volta, nell’anniversario della prima Apparizione, di trovarmi a
Lourdes senza gli oftaliani. Inoltre, tolti i cappellani italiani del Santuario, provenienti dall’Italia per
questa occasione eravamo soltanto in due sacerdoti. Il tempo trascorso in Santuario è stato
veramente di sola preghiera, senza le solite incombenze che toccano, al Presidente generale, durante
i normali pellegrinaggi. Ho consegnato alla Santa Vergine tutta l’OFTAL, le numerosissime
preghiere, dietro le quali ci sono i volti e le vicende di tanti e tanti. Mai come in questa occasione
durante la celebrazione della santa Messa alla Grotta, quel Divin Sacrificio, nella casa della Madre,
è stata un’offerta del tutto particolare per la moltitudine che trae speranza da questo luogo di
misericordia e compassione unico  nella Chiesa.

Il Rettore del Santuario, alla preghiera dell’Angelus di mezzogiorno dell11 febbraio, mi ha
incaricato di leggere, in lingua italiana, il racconto della prima apparizione  fatto da Bernadette al
processo canonico, dinanzi al Vescovo di allora Mons. Bertrand Severe Laurence, sulla verità dei
fatti di Massabielle. Non vi nascondo la mia emozione, intanto perché quell’11 febbraio 1858 l’ora
della prima apparizione fu attorno alle 12, l’ora dell’Angelus, cioè il medesimo momento in cui
pure noi, in questo 2021, ci trovavamo all’interno della Grotta. In secondo luogo perché quello è
stato il preludio che ha cambiato la Grotta da riparo per i maiali a luogo santo dovuto alla presenza
della Belle Dame, presenza che non ha più abbandonato il luogo trasformandolo. Non lo ha più
abbandonato perché Lei ha dato, anche per le generazioni seguenti, l’invito: “andate a dire di venire
qui.” L’invito è per condurci, soltanto come sa fare Lei, al Figlio suo, per mutare i nostri cuori così
come è cambiata la Grotta da quel febbraio 1858.

Desidero ora, concludendo, trasmettervi ciò che continuava a passarmi nella mente e nel cuore in
quegli istanti e anche nei giorni seguenti: le parole di Maria che Bernadette ha riportato all’autorità
della Chiesa e che da questa sono state approvate sono certamente un buon annuncio di itinerario di
fede, ma ancor più per Bernadette ciò che più le importava era poter stare con Lei.
Questo è grazia.

Maria fa in modo che possiamo ritornare tutti per stare con Te alla Grotta.

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