Editoriale Febbraio: “La pedagogia della Bella Signora”

Ogni anno, proprio l’11 febbraio festa di Nostra Signora di Lourdes,  si celebra la
Giornata Mondiale del Malato. Quest’anno il tema che, per l’occasione, il Papa ha indicato è: “Uno
solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli (Mt. 23,8). La relazione di fiducia alla base
della cura dei malati”. A tale proposito mi sono soffermato su due affermazioni del Santo Padre
che sono: “l’esperienza della malattia ci fa sentire la nostra vulnerabilità” e “vivere la prossimità
come espressione dell’amore di Gesù Cristo che, con compassione, si è fatto vicino ad ogni essere
umano ferito e che accoglie ogni fragilità”.

La vicenda di Lourdes ci può aiutare a meditare e a mettere in atto queste preziose indicazioni del
Papa. Dal 1854 al 58 la vita di Bernadette e della sua famiglia fu un precipitare da una sventura
all’altra, anzi un avvenimento di prova sembrava annunciarne uno ancor peggiore, finché per la
famiglia Soubirous non ci fu più nessun luogo disposto ad accoglierli, se non il freddo, umido e
squallido cachot. A Lourdes più nessuno  voleva saperne di questa gente. La povertà per Bernadette
ed i suoi era devastante, la salute della ragazza era pessima, il freddo e la fame facevano il resto
della situazione, rendendola a dir poco drammatica. E’ proprio in questo stato di cose che
Bernadette e le sue compagne scendono, l’11 febbraio 1858, verso il freddo corso del Gave e si
troveranno a Massabielle. Qui Bernadette vivrà la prossimità più appagante della sua vita. Qui
incontrerà Colei che, pur nulla cambiando della situazione di Bernadette, le donerà la felicità e non
solo alla piccola veggente, ma anche a tutti coloro che da quel giorno, ormai da più di un secolo e
mezzo, accoglieranno l’invito di andare alla Grotta.

Seguiamo la pedagogia che la Bella Signora ha usato nel farsi prossimo a Bernadette. L’attenzione
della giovane venne attirata, verso la roccia di Massabielle, da due colpi di vento, quasi brezza
gentile come l’esperienza che il profeta Elia fece di Dio all’Oreb, dono di grazia dello Spirito Santo
amore infinito di Dio che da quel momento avvolse Bernadette. Un sorriso sul volto della bella
Signora attirò non solo l’attenzione, ma  il timore scomparve completamente  dopo il segno di
Croce fatto con Aquerò, la forza, in ognuno dei diciotto incontri,veniva proprio dal segno di Croce.
 Il silenzio delicato dell’Apparizione ravvivava, nella fanciulla, il desiderio di rivederla. Lo scorrere
della corona del Rosario in mano a Colei che si sarebbe rivelata come Immacolata, ritmò la
preghiera estatica di Bernadette. Infine, sempre sorridente, Aquerò fece un cenno confidenziale, con
la mano, per invitare la ragazza ad entrare nella Grotta, ma Bernadette non era ancora
completamente pronta per l’incontro e, con grazia e rispetto, Lei scomparve, non forzando la
sensibilità della giovane. Il cuore di Bernadette si era però riscaldato ed entusiasmato, passò il
ruscello percependo che l’acqua era calda, raccolse la legna e si dispose a ritornare, verso casa,  con
le sue compagne. Già sentiva il coraggio per essere testimone della bella cosa che le era capitata.

 

Mons. Gian Paolo Angelino 

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