
Cari amici, in questo fine d’anno vi scrivo da Lourdes dove mi trovo proprio per presentare, alla Bella Signora di Massabielle, tutte le intenzioni degli oftaliani a cominciare dai nostri amici sofferenti. In questi giorni Lourdes, nelle vicinanze del Santuario, è veramente deserta, ma il cuore del Santuario, ve lo assicuro, non è mai abbandonato: sempre ci sono continue presenze oranti.
Davanti alla Grotta non vi nascondo che il mio cuore è in grande subbuglio, si accavallano tanti pensieri e si affacciano anche i volti di presenze che non ci sono più, si ripresentano tante sofferenze dei nostri fratelli, ma anche i desideri di tornare qui. Io stesso ho sentito forte, dentro di me, il richiamo di presentarmi qui da Lei per me e per voi, per fare scorta, in questi momenti difficili, di Colei che sola, donandoci il Suo Figlio unico Salvatore del mondo, riaccende la speranza. A Lei domando, innanzitutto, di poter ritornare qui con tutti voi perché Lei ci attende e perché sono sicuro che ne abbiamo ancor più bisogno di prima.
Qui, guardando la Grotta, mi sto domandando perché Bernadette sia venuta e ha continuato a venire per quelle diciotto volte. Certo la prima risposta è molto umana, ma importante per la vita quotidiana soprattutto dei poveri quale era Bernadette: poter trovare legna per scaldarsi nei rigidi inverni di un tempo. Poi è ritornata perchè aumentava in lei il desiderio di rivederla: Aquerò era molto bella. Dalla terza Apparizione del giovedì 18 febbraio, quando Maria parla per la prima volta, Bernadette promette alla Bella Signora di essere presente per 15 giorni. Cominciava a non poter fare a meno di quell’appuntamento, già cominciava a vivere la felicità accennata e promessa.
Tra le due giovani si era stabilito un rapporto che non aveva uguali su questa terra, la Bella Signora insegnava a Bernadette, attraverso semplici parole e gesti, le verità della fede, non in modo arido, ma con il calore dell’accoglienza, della gentilezza e del sorriso, realtà che si trasfiguravano nella preghiera del Rosario, nel segno della Croce, nella scoperta della sorgente, nella rivelazione dell’identità dell’Immacolata, nell’incarico di farsi apostola dei messaggi.
Le stesse realtà attirano anche noi e sono sempre nuove, perché segni di un amore, l’amore è sempre nuovo, non è mai ripetitivo, esso ci richiama realtà più su di questa terra.
Ci sentiamo coinvolti, attesi, desiderosi di stare con Lei, insomma di riprendere a rispondere a quell’invito: “andate a dire di venire qui…”
Noi lo speriamo con tutto noi stessi.
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