
Ritrovare la SPERANZA. È questo il tema dell'editoriale di Ottobre del nostro Presidente Generale Mons. GianPaolo Angelino
La povertà caratterizza in modo deciso questo periodo e non soltanto per ciò che riguarda l’aspetto economico, questo purtroppo ha toccato tante famiglie, ma anche a livello relazionale, di salute, di prove dolorose, di psicologia personale, di coraggio nelle iniziative. La televisione poi, con il suo terrorismo psicologico, con i pareri discordanti o addirittura contrapposti dei vari esperti puntualmente interpellati che ci sciorinano tutto e il suo contrario, alimenta viepiù questa situazione.
Anche la nostra Associazione è particolarmente colpita da tutto questo, addirittura questa malattia ci impedisce di portare la maggior parte dei malati in quel luogo di speranza che è la Grotta; inoltre c’è molta paura tra la gente, anche tra i nostri oftaliani e tra i pellegrini. Fortunatamente Lourdes non è ammorbata dal virus e il Santuario è aperto, alla Grotta si può andare liberamente, gli spazi all’interno del Santuario sono molto grandi e all’aperto, per cui è possibile mantenere il distanziamento e l’aria che si respira, come ben sappiamo, è pura.
In questa situazione ho visto, durante le mie permanenze a Lourdes più rare che nei periodi normali di pellegrinaggio, la presenza di numerosi sacerdoti da soli, senza la loro gente, penso a causa della situazione. Questo mi ha portato a riflettere sull’invito della Santa Vergine del 2 marzo 1858, tredicesima Apparizione di Nostra Signora: “Andate a dire ai preti di venire qui”. L’invito mi pare ancora più pressante in questo tempo di prova così particolare; proprio perché molte persone non si recano in questo momento a Lourdes e la Santa Vergine insiste sulla presenza dei preti a Massabielle, quasi a voler riorganizzare il nostro modo di pellegrinare e di essere presenti tra la nostra gente (venire in processione come dice il messaggio di Maria).
La Madonna ci sta portando all’essenziale del nostro ministero: la preghiera, la celebrazione della Santa Eucaristia, l’adorazione, la meditazione. Ella ci chiama in disparte in quel luogo povero vicino al fiume, per stare, a cuore a cuore, con i ministri del Figlio a Lei affidati al Calvario. La Vergine già lo fece negli Atti degli Apostoli, quando questi perseveravano con Lei in orazione.
Questo momento, per noi preti che accettiamo di essere convocati da Maria alla Grotta, può essere il momento di riconsiderare il nostro modo d’essere preti, di approfondire il messaggio evangelico di Maria a Lourdes, per una predicazione che ci fa ripercorrere il cammino dell’esodo di Bernadette, cammino di conversione, in riferimento a tutti i segni presenti tanto nei luoghi quanto nella veggente. Tutto ciò diventa un tempo forte per una ripartenza rinnovata e colma di speranza, magari, speriamo in un futuro abbastanza immediato, per accompagnare, come sacerdoti, i fratelli colpiti in qualunque modo da questa pandemia.
Insieme potremo ritrovare, qui a Lourdes, la speranza di cui ogni uomo necessita.
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